Ricorsi Scuola
COSENZA - Giustizia per i precari del comparto scuola. È quanto continuano a rivendicare gli avvocati cosentini Peppino Russo e Livia Di Cola.
Negli ultimi mesi sono state tante le sentenze sia della Corte d'appello di Catanzaro che dei tribunali di Crotone e Castrovillari che hanno fatto giustizia per i numerosi ricorrenti (rappresentati dai due legali) appartenenti al personale scolastico (Ata e docenti), per il giusto riconoscimento in ambito Jus-lavoristico di risarcimento danni per l'illegittima reiterazione negli anni dei contratti di lavoro a tempo determinato, per il riconoscimento delle differenze retributive non corrisposte ai suddetti lavoratori, per la declaratoria dell'illegittimità del depennamento dalle Gae per il solo fatto di non aver ripresentato la domanda di aggiornamento nelle stesse graduatorie, per il giusto riconoscimento della progressione stipendiale negata al personale scolastico precario da più di tre anni.
Oggi, gli avvocati Russo e Di Cola volgono la loro attenzione, ed in alcuni Tribunali italiani questa tesi è stata già accolta, al fine di tutelare sempre gli interessi dei lavoratori del comparto scuola, a coloro i quali avendo presentato domanda di ricostruzione di carriera non hanno ottenuto, correttamente e giustamente, il riconoscimento integrale di tutto il servizio svolto durante il precariato proprio in forza di quei contratti a termine reiterati negli anni e già dichiarati dai Giudici del lavoro illegittimi.
I ricorsi predisposti dai due legali muovono dalla circostanza secondo cui tale trattamento non sia conforme al principio comunitario di non discriminazione sancito dalla clausola 4 dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, il quale, appunto, vieta l'adozione di un trattamento (anche retributivo) difforme tra dipendenti precari e di ruolo di una stessa Pubblica amministrazione in assenza di "ragioni oggettive".
Per Russo e Di Cola appare incontrovertibile come la presa di posizione del Miur sia assolutamente illegittima, ancora una volta a danno dei lavoratori precari, una condotta che, incurante delle pronunce già emesse da numerosi Tribunali italiani, continua a negare il riconoscimento degli incrementi retributivi previsti dal Ccnl del comparto scuola ai dipendenti precari e a decurtare l'anzianità dagli stessi maturata pur avendo raggiunta la stabilizzazione.
Una vertenza, questa, che accomuna tantissimi docenti italiani, tra i quali anche una corposa pattuglia di precari calabresi.
STUDIO LEGALE - Avv. Peppino Russo
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